Low-Code e innovazione digitale

Il blog che racconta l'innovazione delle aziende che hanno scelto di trasformare in digitale i processi con la tecnologia Low-Code e Digital Process Automation di WebRatio

 
 
 

Soluzioni pronte, No-Code, Low-Code o Coding: quale scegliere?

Low-code | Modernization
Soluzioni pronte, No-Code, Low-Code o Coding: quale scegliere?

Il trade-off tra innovazione, tempi e qualità di sviluppo

Nella fase di scelta di quale tecnologia utilizzare per trasformare in digitale i processi è necessario prendere in considerazione il trade-off tra innovazione e tempi di realizzazione. 

Quando è necessario realizzare nuovi processi digitali, infatti, non è possibile riferirsi alle soluzioni già pronte all’uso presenti nel mercato, che contengono funzionalità standard e non personalizzabili in base al modello di business delle aziende. 

Innovazione, d’altra parte, è sinonimo di unicità delle funzionalità, quindi, in ambito digitale, di programmazione di codice personalizzato e di conseguenza di tempi di realizzazione molto più importanti.

La velocità di realizzazione, d’altra parte, deve essere messa a confronto con la qualità delle soluzioni realizzate: quando si utilizzano soluzioni di mercato o tecnologie No-Code e Low-Code, infatti, si demanda ai vendor il presidio della qualità del codice delle soluzioni, che invece quando si programma è necessario adempiere in autonomia.

Per questi motivi, è necessaria un’analisi delle tecnologie disponibili per poter ottenere le soluzioni che portano innovazione digitale in azienda, rapidamente e con migliore qualità.

 

Le domande da porsi nella fase di scelta delle tecnologie

I responsabili della trasformazione digitale oggi hanno a disposizione tecnologie differenti a seconda delle risorse, delle necessità e dei tempi per realizzare le soluzioni digitali. Dalle soluzioni di mercato già pronte, al No-Code, al Low-Code fino al Coding tradizionale. 

Dalla nostra esperienza, nella fase di scelta, le domande che un’impresa che vuole trasformare i processi dovrebbe porsi sono:

  • I processi da digitalizzare sono assimilabili a standard già presenti sul mercato? Oppure sono unici ed elemento di differenziazione dell’azienda?
  • Chi controlla la qualità delle soluzioni realizzate? Che costo ha il controllo della qualità?
  • In quanto tempo bisogna realizzare le soluzioni digitali? 
  • Sono presenti in azienda le risorse e le competenze necessarie per lo sviluppo interno dei processi e delle funzionalità digitali?

 

Le risposte e le possibilità di scelta

Le risposte alle domande sono riassunte nello schema successivo, dove vediamo che il Low-Code e il Coding sono adatti a realizzare processi e funzionalità innovativi, perché nelle soluzioni verticali già pronte e nelle piattaforme no-code sono possibili solo adeguamenti e configurazioni di processi standardizzati. 

Con il Low-Code si arrivano a dettagliare la UX, i Processi e  le Logiche di Business, con il Coding è possibile anche scegliere le tecnologie e l’architettura con cui sono realizzate le soluzioni.

All’aumentare del grado di sviluppo demandato al vendor, aumenta la qualità delle soluzioni realizzate. In questo caso si presenta la dicotomia tra make or buy, valutando i costi interni o di mercato e le possibilità che l’outsourcing offre di focalizzare le risorse su altre attività.

I tempi di realizzazione vanno dai mesi con il Coding, alle settimane con il Low-Code, fino ai giorni con il No-Code e i SaaS verticali configurabili.

Nel valutare le risorse necessarie in azienda, infine, bisogna scegliere se propendere per i Citizen Developer, più adatti alle soluzioni già pronte e No-Code, o i Professional Developer, necessari a sviluppare con il Low-Code e il Coding tradizionale.

 

grafico-comparazione-tecnologie-sviluppo

 

rielaborazione da https://dzone.com/articles/low-code-no-code-business-strategies

 

Possiamo schematizzare la scelta della tecnologia da adottare nella matrice seguente, sapendo che ci sono tantissime sfumature di grigio nelle necessità di digitalizzazione, quindi le tecnologie non si escludono, ma possono essere integrate per risolvere al meglio le necessità in azienda. Ad esempio, un portale online per offrire servizi personalizzati ai clienti (come analisi, documenti, report e molto altro), può essere diviso in due soluzioni: il sito vetrina, che viene realizzato con un CMS di mercato, e il portale a cui accede il cliente, sviluppato con il Low-Code.

 

tabella-comparazione-tecnologie-sviluppo

 

 

Low-Code: il miglior rapporto tra innovazione, velocità e qualità di sviluppo per soluzioni enterprise

Dall’analisi fatta, risulta che il Low-Code consente di realizzare in poche settimane soluzioni di livello enterprise innovative, con la garanzia della qualità del codice generato automaticamente da parte dei vendor, ma lasciando ai professional developers il controllo dei processi e delle funzionalità. 

Infatti, se le soluzioni di mercato portano digitalizzazione ma non innovazione in azienda, il No-Code è adatto per realizzare applicazioni semplici, tattiche e non strategiche a livello aziendale, mentre il coding tradizionale richiede tempi e risorse che aumentano il rischio della perdita di opportunità per le aziende oltre che della perdita di qualità, per ragioni di time-to-market e velocità di innovazione dei competitor che invece usano sistemi Low-Code.

 

Ma la tecnologia Low-Code non è la sola utile al risparmio di tempi e risorse, infatti proponiamo un approccio integrato nella scelta di quale sistema utilizzare. In questo modo è possibile legare soluzioni tattiche e strategiche, di front-office e di back-office, standard e innovative, utilizzando i diversi sistemi lì dove più necessario, per ottenere il miglior mix tra unicità, time-to-market e qualità delle soluzioni.

 

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maggio 31, 2022 / WebRatio

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